Rien ne va plus amici, amiche e conoscenti!
Dopo le funamboliche avventure d'estate fatte di pantagrueliche mangiate e gargantuesche sbornie (mi piacciono gli aggettivi bizzarri!), si torna seri e compassati sopra i libri facendo finta di essere sempre rimasti seri, mentre gli altri non guardavano.
Arrivati alla fine delle vacanze si tirano le somme dell'estate, con un pò di rimpianti, gli ultimi progetti e un saccco di bei ricordi che serviranno poi a ridere di gusto in quelle serate fredde che da sempre ci riserva l'inverno: un'estate tutto sommato piacevole.
Mi piace però anche l'idea di tornare tra i bucaioli a studiare, perchè la vita universitaria per come la faccio io benchè me ne lamenti spesso, mi piace (so che uno di voi lettori sta sorridendo ora, ma credo che nel profondo valga lo stesso anche per lei).
Leggo sempre spesso (d'estate cerco di contenermi, perchè altrimenti non uscirei di casa!) e tra libri e fumetti e blog altrui ho trovato un trait d'union tra queste tre cose...e da buon decadentista baudeleriano (a sto giro dai francesismi mi incrino! Par Bleu!) ho voluto usare le parole Pavese, che in modo perfettamente coerente col poeta maledetto ha trovato il collegamento nascosto tra i tre elementi sopra descritti, che in questo caso è la solitudine.
(Confesso di non aver letto "Il Mestiere di Vivere", ma parlandone con un'amico ho scoperto essere un libro molto intrigante, e mi sono presuntuosamente permesso di citarlo.)
Un senzatetto che vuole solo il calore di un'abbraccio, senza pretendere gli spiccioli dei passanti (il Fumetto); l'ansia di una ragazza un pò triste che si sente stanca di andare a letto da sola (il Blog); la scoperta di una vita ingiusta vissuta in solitudine (il Libro)...un sentimento strano, la solitudine.
Accomuna persone sole.
E' comunque diversa la causa (ma come giustamente puntualizza Pavese, spesso è lo spettro dell'incomunicabilità, altro tema bello tosto) di questa triste emozione...direi più che diversa è personale (che altro aggettivo trattandosi d'un emozione???), ma che produce identici sintomi spesso sottovalutati, sempre indesiderati, difficili da curare anche per chi ha buoni amici.
Io in prima persona spesso mi sento solo, e spesso voglio stare solo, ma ho la fortuna di essere accontentato di rado.
Vi lascio ai vostri pensieri!
Adieu
P.s.: Dedico il post per la prima volta a due persone, con due motivazioni diverse:
1)Alla Zia Cecy alla quale promisi una dedica...la poetessa ermetica coi post più corti e intensi del mondo!
2)All'Aretina Rosso Fuoco...presente ma assente, la stimo veramente un sacco.
P.p.s: Naif...