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lunedì 26 maggio 2008

De cuerdo y loco todos tenemos un poco

Hola gente! Que pasa? Dopo un'iberica settimana ritorno di nuovo da voi, pronto per affrontare di nuovo gli studi in vista degli esami di giugno...
Per chi ne fosse all'oscuro, sono stato una semana con Alessio (il peloso per capirci) e Riccardo (Bazzone di capodanno) nella magica Sevilla, patria storica di Traiano e Adriano nonchè di Luis Cernuda (poeta contemporaneo di cui la Vero, ospitale padrona dei nostri alloggi, mi ha reso nota l'esistenza).
Siviglia ha rivelato a noi tre zingari la sua bellezza e, in un paio di occasioni, le sue "ombre": ma ovviamente prevale lo spirito del viaggiatore e la meraviglia di fronte alle bellezze che la città ci offriva, che vi assicuro meritavano di essere viste (personalmente sono rimasto affascinato dalle Real Alcazares).
Ancorami devo però riprendere dallo sbalzo di fuso orario (avete capito bene: nonostante la ci fosse la stessa ora di roma la gente era completamente sfasata...spiegatelo voi al mio stomaco che alle 3 non c'è più pranzo e alle 10 e mezzo è ormai tardi per la cena!)
Ringrazio per cui i compagni d'avventura: Riccardo senza il quale io e il peloso ci saremmo persi dopo mezzo metro (è come un GPS, vi giuro); Alessio che traduceva  per noi e si è preso un paio di sbornie per il nostro gaudio, e la Vero, gentilissima e ospitale (abbiamo avuto confronti ma sempre finiti  la mattina dopo a colazione o poco dopo). 

Passando a tematiche più serie,ho scelto la citazione di un proverbio spagnolo molto in uso, che
letteralmente significa "tutti abbiamo un pò di ragione e un pò di
follia"
,e l'ho scelto perchè la vacanza in spagna mi ha insegnato che
in determinati momenti è utile rimanere ragionevoli, mentre in altri è
bello e divertente affidarsi alla sregolata scintilla di pazzia che
alberga in noi. E' però interessante e un po inquietante vedere come
molti (vi giuro che ne vedo tanti) anneghino consapevolmente (leggi ragionevolmente)
la parte ragionevole di loro permettendo alla follia di diventare caos,
distruzione e autodistruzione. Non voglio dilungarmi adesso, perchè
mi interessa sapere cosa ne pensate, e spero nei vostri commenti come invito a discuterne e a sviluppare, se
vi potesse interessare, questo tema.
Lo scorso post mi ha piacevolmente sorpreso per la quantità e la
qualità delle risposte, quindi come feci allora, vi lascio ai vostri
pensieri!
Adieu

lunedì 5 maggio 2008

In ogni ardente desiderio conta più il desiderio in sé della cosa desiderata

Salute a voi, gentili lettori! E' domenica sera e si ritorna, come sempre, in quel di Firenze...l'estate sembra finalmente arrivata, e speriamo che insieme alla pioggia se ne vada anche questo uggioso abbassamento di voce che mi tormenta oramai da 2 settimane...
Apro il post come al solito con una massima di un personaggio, che stavolta non rappresenta ne la letteratura ne la filosofia classica ne la cultura per come la intenderemmo: si tratta di Bruce Lee.
La filosofia orientale mi stuzzica, mi interessa, ma non la conosco tanto bene da reggere una conversazione con chiunque abbia letto più letteratura delle frasi da biscotto della fortuna cinese.
Partendo dal fatto che non sono un filosofo, non voglio scoprire verità assolute, e non penso di saperla lunga, mi è comunque capitato spesso di soffermarmi sul desiderio e sul suo significato.
Il desiderio in se è un motore molto potente per la vita, e trova una collocazione cardinale nelle priorità di ognuno di noi: se non hai un desiderio almeno, non sei vivo...su questo non si discute.
In particolare un sacco di volte in questo periodo mi è sembrato verificare spesso l'assunto del Maestro Bruce: la linea di confine tra desiderio e ossessione è paurosamente sottile, come la tela di un ragno, spesso non si vede e ci si sbatte contro.
Trovo comunque l'accontentarsi una forma di rinuncia che limita, a parer mio, il desiderio stesso e lo mortifica.
Io personalmente di desideri ne ho (e tanti) ma probabilmente è meglio che alcuni rimangano tali, e non perchè ci sia di mezzo la rinuncia o l'accontentarsi...è che devono rimanere desideri, senza diventare pericolose ossessioni.
In fondo, il tempo non mi manca, la costanza nemmeno.
Ecco, in questi casi, in modo presuntuoso (non potrebbe essere diversamente, io sono presuntuoso!) e  assolutamente semplicistico penso di aver risolto il problema, almeno per un pò...in qualche modo, si può dire che ho visto la tela e mi sono fermato in tempo no? :-)
Vi lascio ai vostri pensieri!
Adieu

P.s. Ringrazio la ragazza che mi ha fatto i complimenti per il blog, spero mi degni di un commento un giorno!